L’Oscar Wilde di zona 7, l’eroe romantico di cui forse questa scuola aveva bisogno. Tratti nordici alla Alan Rickman e occhi di ghiaccio alla Sergio Mattarella;
Riccardo Biroli è musicista sensibile e uomo politico, anima generosa e grande imitatore di Fabio Caressa. In queste mattine uggiose alzate lo sguardo, manzoniani, e lo troverete lì, statuario alla finestra, a rimembrare i mondiali del 2006, oppure perso tra i versi dei suoi cantautori preferiti: Francesco Guccini ed Elettra Lamborghini.
E se anche voi siete dotati di tale saggezza, tendete l’orecchio, e per i corridoi potrete sentire rimembrare la sua voce “Io sono Riccardo Biroli”